In 2024 I Wish You...
Christmas, Hanukkah, Ramadan, Kwanzaa are all a “special time of the year” for different faiths and beliefs: although they diverge in the actual date and practice of celebration.
I think it would be safe to say they are all somewhat related in their alleged good intent to elevate our bodies, minds and souls (at least once a year), towards a more spiritual stance and important values, such as unity, peace, connection with a higher power, forgiveness, hope and reciprocal love.
The only significant recurrence for me, around this time of the year, is to mail a postcard or a small print, both fruits of my lens and labor in the darkroom, to whomever I consider a friend, a person dear to me, around the world.
I always write a short message with it, not strictly related to any specific religious celebration, as my recipients are all of different faiths, or no religious faith at all, but simply wishing them a good Holiday Season and, most importantly, a Happy New Year.
It is a way for me to reiterate my gratitude for their presence in my life and let them have a small present I made with my own hands.
This year, perhaps more than ever before, I am in a conundrum: could it be short sighted, hypocritical and formulaic to gingerly wish them a Happy New Year once again?
Of course I wish them all the very best for the future: I care about these people.
Then again, I simply cannot ignore and demise the actual state of the world, right now, as I scribble “Happy 2024” with an old fountain pen on the back of that paper, a token of friendship I dedicate and mail to them.
There are two major ongoing wars right now, one in Ukraine and one in Palestine, alongside many “minor “ ones, all with no end in sight. The rights and wrongs of those wars elicit some very polarized, dogmatic and partisan opinions.
I keep most of my opinions about these serious matters to myself, as I don’t believe it wise or at all useful to engage in a dialogue with anyone about anything important within the usual “echo chambers” of social media platforms.
Anyway, as I write this in front of a good cup of coffee, as I philosophize about the meaning of my Happy Holidays postcards, people of all ages keep on being killed, in many places around the world, with no change in sight. That’s a fact.
I could add a plethora of other political, social and environmental global maladies that, by the end of 2023, have no solution in sight and simply keep eroding at my hopes for the future. The future looks increasingly direr and darker everyday.
So how can we wish each other a Happy New Year again, at the end of this bloody and disconcerting 2023? Perhaps only by an increasingly theoretical well wishing desire.
For example, I could wish you to find a passion in the New Year, something you truly love doing, with your hands, mind and souls: the best medicine against the built-in loneliness and anxiety of our times.
I wish you good health, so that you don’t have to rely on a disintegrating or privatized public health care system. I wish you to find some peace and harmony in your inner circles, because after all, it’s you, not the political strongmen, still in control of that.
I wish you to find some love and to be able to give love, in the New Year, even to complete strangers, even with partial and limited returns.
I wish you to find something to believe in, if not in a Higher Power, at least in that Human Power we all hold inside, even when we forget we do.
I wish you to find some pause, to become able to reduce the outer noise with a soft, yet determined sound of your inner harmonies and melodies.
I wish you to rediscover common sense in the New Year: that disappearing virtue of our ancestors that modern life has stupidly eroded from daily practice.
I wish you to find some balance: a most important skill to have, when walking the rope of our ever-diminishing certainties.
I wish you to seek and find the light, in the New Year: not a light that illuminates the whole world, that would be unrealistic, but a light that illuminates your own path.
Believe you me, we’ll need that inner light more than a new smart-phone or a new car in the New Year: I am afraid darkness, everywhere, all around us, is here to stay.
Natale, Hanukkah, Ramadan, Kwanzaa sono tutte un “periodo speciale dell'anno” per fedi e credenze diverse: sebbene divergano nella data effettiva e nella pratica della celebrazione.
Penso che si possa dire con certezza che sono tutte in qualche modo imparentate nel presunto buon intento di elevare i nostri corpi, menti e anime (almeno una volta all'anno), verso una posizione più spirituale e certi valori importanti, come l'unità, la pace, la connessione con il mistero dell’universo, il perdono, la speranza e l’amore reciproco.
L'unica ricorrenza significativa per me, in questo periodo dell'anno, è lo spedire una cartolina o una piccola stampa, frutto del mio obiettivo e del lavoro in camera oscura, a chi considero un amico, una persona a me cara, in giro per mondo.
Allego sempre un breve messaggio, non strettamente correlato a una specifica celebrazione, poiché i miei destinatari sono tutti di fedi diverse, o non hanno alcuna fede religiosa, semplicemente augurando loro buone festività e, soprattutto, un felice anno nuovo. È un modo per ribadire la mia gratitudine per la loro presenza nella mia vita e inviargli un piccolo regalo che ho realizzato con le mie mani.
Quest'anno, forse più che mai, mi trovo di fronte a un dubbio: potrebbe essere miope, ipocrita e stereotipato augurare loro, con nonchalance, un felice anno nuovo ancora una volta?
Naturalmente voglio augurare loro il meglio per il futuro: ho a cuore queste persone.
D’altra parte, non riesco ad ignorare o accantonare lo stato attuale degli eventi mondiali, proprio ora, mentre scarabocchio “Buon 2024”, con una vecchia penna stilografica sul retro di quel pegno di amicizia cartacea che dedico e spedisco a chi mi è caro.
Ci sono due grandi guerre in corso in questo momento, una in Ucraina e una in Palestina, accanto a molte guerre “minori”, di cui non si vede la fine.
Le oscene motivazioni di quelle guerre (poiché tutte le guerre possono esser originate sempre e soltanto da motivazioni oscene) suscitano opinioni molto polarizzate, dogmatiche e partigiane negli spettatori.
Tendo a tenere per me la maggior parte delle mie opinioni: non credo sia saggio o utile avviare un dialogo su qualcosa cosi’ tragicamente importante all'interno delle solite 'camere di risonanza' sulle piattaforme dei social media, uno dei pochi strumenti di pseudo-dialogo pubblico che ancora esiste.
Ad ogni modo, mentre scrivo tutto questo davanti a una buona tazza di caffè, mentre filosofizzo sul significato delle mie cartoline di Buone Feste, persone di tutte le età continuano a essere uccise, in tutto il mondo, senza alcun cambiamento in vista.
Potrei certo qui aggiungere una miriade di altri mali globali che mi assillano: problemi culturali, politici, sociali e ambientali che, entro la fine del 2023, non hanno alcuna soluzione in vista e continuano ad erodere le mie speranze per un futuro migliore.
Allora come possiamo ancora augurarci a vicenda un felice anno nuovo alla fine di questo sanguinoso ed esasperante 2023?
Forse solo attenendosi a desideri aleatori e tristemente sempre più teorici.
Ad esempio, vorrei potervi augurare di trovare una passione, qualcosa che amate fare veramente, con le vostre mani, con la mente e l’anima, tutti i giorni: la migliore medicina contro la solitudine e l’ansia innata dei nostri tempi.
Un augurio di buona salute, in modo che non dobbiate fare affidamento su un sistema sanitario pubblico in disintegrazione o crudelmente privatizzato.
Un augurio di trovare un po’ di pace e armonia, almeno nella cerchia ristretta dei vostri cari, perché almeno su questo, non sono i politici ad essere in controllo, ma soltanto voi.
Un augurio di trovare l'amore e, ancor di più, ad imparare a dare amore, anche tra mille difficolta’ obiettive e con ritorni parziali o limitati.
Un augurio di trovare qualcosa in cui credere, se non in un Potere Divino, almeno nel Potere Umano che tutti portiamo dentro, anche quando ci dimentichiamo di averlo.
Un augurio di trovare un po' di silenzio, di esser capaci di ridurre l’assordante rumore esterno con il sussurro gentile, ma determinato, delle vostre melodie e armonie interiori.
Un augurio di affidarvi un po’di più al buonsenso nell’anno nuovo: una virtù dei nostri antenati, ormai in estinzione, che la vita moderna ha eroso stupidamente dalla pratica quotidiana.
Un augurio di trovare più equilibrio: un'abilità importante, quando si cammina sulla corda delle certezze che scompaiono sotto ai nostri piedi.
Un augurio di cercare e trovare la luce, nel Nuovo Anno: non una luce che illumini il mondo intero, sarebbe irrealistico, ma una luce che illumini almeno il vostro cammino.
Credetemi, in futuro avremo tutti bisogno di una maggiore luce interiore, più che di un nuovo smartphone o di una automobile di lusso: temo che l’oscurità, ovunque, attorno a noi, ci avvolgerà ancora a lungo.