Notwithstanding I always try to refrain from dogmatic statements about photography, being a firm believer that beauty is always in the eye of the beholder, and liking, loving, digging an image is always a subjective feeling and reaction, I shall present you with a short list of things I personally truly abhor in image making, which, unfortunately, these days hurt my eyes with a relentless frequency.
1) AI generated images, often described as “photos”. These are NOT photos: they are computer generated images created through a text “prompt” by the computer technician. They construe a “custom-made” pseudo reality and, aside from their very debatable artistic merits, they simply promote a foolish and dangerously misleading view of a fake, “alternate reality”, in the best Trumpist tradition. Many viewers simply believe these images are from real life and taken with a camera. The potential of AI to disrupt whatever little is left of a civil society in a near future are immense.
AI generated Palestinian boy sitting among rubble (this fake image is actually free to download and use as you see fit). There are obviously even much worse images, all AI generated, depicting gruesome, yet fake scenes, of death and destruction, whereas the actual real death and destruction could be photographed, for example in Ukraine or in Gaza today. Kudos to the “creator” of this image for not giving this “child” six fingers instead of five, a common software mishap in many AI creations, such as the one below of an AI fake Donald Trump “praying” in an AI fake church (feel free to count his fingers).
2) Selective color. I am not sure about who came up with post-processing a digital color photo into black and white while leaving just one color (often red) in the final image. Whenever I see one, an uncomfortable queasiness ensues and I must look away. Whoever that person was, I am sure he or she could have done something more useful for humanity than inventing Selective Color post-processing.
3) HDR “High Dynamic Range“processing. Mea Culpa, I did experiment with this myself when it first became available. Luckily, I was wise enough to desist almost immediately, as soon as I saw the results. HDR consists in taking different exposures of the same subject at different apertures or shutter speeds. You then superimpose (in photoshop or similar programs) all these exposures and “fine tune” the dynamic range of the result. The worse practitioners of HDR are the heavy-handed ones. These end up with an image replete of muddy and crappy colors, completely devoid of contrast, shadows and meaning. HDR remains to this day a rather popular technique, mostly apt to extinguish any love or enthusiasm one might have towards photography.
Un Piccolo Promemoria Fotografico
Nonostante io cerchi di astenermi da affermazioni dogmatiche sulla fotografia, essendo fermamente convinto che la bellezza sia sempre negli occhi di chi guarda, e che apprezzare o amare un'immagine è sempre un sentimento o una reazione soggettiva, vi presenterò un breve elenco delle cose che personalmente detesto davvero nella creazione di immagini odierna e che, sfortunatamente, mi feriscono gli occhi con una frequenza implacabile.
1) Immagini generate da AI, spesso descritte come 'foto'. Queste NON sono foto: sono immagini generate al computer create attraverso un “prompt” testuale da parte del tecnico informatico. Costruiscono una pseudo realtà “su misura” e, a parte i loro discutibili meriti artistici, promuovono semplicemente una visione falsa e pericolosamente fuorviante di una “realtà alternativa”, nella migliore tradizione Trumpiana. Molti credono semplicemente che queste immagini provengano dalla vita reale e siano state scattate con una fotocamera. Il potenziale dell’intelligenza artificiale di distruggere quel poco che resta della società civile in un prossimo futuro è immenso.
Ragazzo palestinese seduto tra le macerie generato dall'intelligenza artificiale (questa immagine falsa può essere scaricata gratuitamente e utilizzata come meglio credi). Esistono ovviamente immagini anche molto peggiori, tutte generate dall’intelligenza artificiale, che raffigurano scene raccapriccianti, ma ugualmente false, di morte e distruzione, mentre la morte e la distruzione reali potrebbero essere fotografate, ad esempio, in Ucraina o a Gaza, oggi stesso. Complimenti al 'creatore' di questa immagine per non aver dato a 'bambino' sei dita invece di cinque, un incidente comune in molte creazioni di intelligenza artificiale, come nell’esempio qui sotto, di un Donald Trump generato dall'intelligenza artificiale che 'prega' in una chiesa generata dall'intelligenza artificiale (contate pure le sue dita se ne avete voglia).
2)Colore selettivo. Non sono sicuro di chi abbia inventato la post-production di una foto digitale a colori, convertendola in bianco e nero e lasciando solo un colore (spesso il rosso) nell'immagine finale. Ogni volta che ne vedo una, ne consegue una profonda nausea e devo distogliere lo sguardo. Chiunque fosse quella persona, sono sicuro che avrebbe potuto fare qualcosa di più utile per l'umanità anziché inventare il colore selettivo.
3) HDR “High Dynamic Range“. Mea Culpa, l'ho sperimentato io stesso quando è diventato disponibile per la prima volta. Fortunatamente sono stato abbastanza saggio da desistere quasi subito, non appena ho visto i risultati. L'HDR consiste nello scattare diverse esposizioni dello stesso soggetto con aperture o velocità dell'otturatore diverse. Quindi sovrapponi (in Photoshop o programmi simili) tutte queste esposizioni e 'perfezioni' la gamma dinamica del risultato. I peggiori praticanti dell’HDR sono quelli dalla mano pesante. Il risultato è un'immagine piena di colori fangosi e scadenti, completamente priva di contrasto, ombre e significato. L'HDR rimane ancora oggi una tecnica piuttosto popolare, a mio parere adatta soprattutto a estinguere qualsiasi amore o entusiasmo che si possa avere nei confronti della fotografia.